[vc_row][vc_column][vc_column_text]Ad oggi secondo il report Istat del 21 Aprile 2021 al primo posto per mortalità ci sarebbero i tumori e il Covid-19. Non vengono menzionati i decessi derivanti dall’ errore medico che in realtà è una delle prime cause di morte al mondo.

1. Cos’è l’errore medico

Si definisce “errore medico” un’omissione di intervento, o un intervento inappropriato, a cui consegue un evento avverso clinicamente significativo.

Può trattarsi di una diagnosi errata o ritardata, in un intervento chirurgico commesso in modo errato, in una cattiva gestione della cura o ancora in una omessa effettuazione di esami con il peggioramento delle condizioni di salute del paziente.

La colpa dell’errore medico e quindi la responsabilità medica possono dipendere dal fattore umano e quindi alla qualità tecnica della prestazione oppure dall’organizzazione e dalla struttura ospedaliera, quindi dai percorsi di diagnosi, cura ed assistenza.

Tra le principali cause si annoverano le seguenti categorie di errori medici:

  • gli errori terapeutici;
  • gli errori diagnostici;
  • le infezioni correlate all’assistenza sanitaria;
  • la sepsi;
  • le procedure chirurgiche non sicure;
  • le pratiche di iniezioni non sicure, che possono trasmettere infezioni, tra cui HIV ed epatite B e C;
  • le pratiche di trasfusione non sicure, che espongono i pazienti al rischio di reazioni avverse e di trasmissione di infezioni;
  • l’uso inappropriato di radiazioni mediche;
  • la tromboembolia venosa;
  • l’assistenza non sicura in contesti di salute mentale, che determina danni evitabili principalmente legati all’isolamento e all’uso della contenzione, al comportamento autolesionistico e al suicidio.
2. Quali sono le cause dell’errore medico?

Le cause dell’errore medico possono essere molteplici, può dipendere da eccessivi carichi di lavoro, da una supervisione inadeguata, da una inadeguata comunicazione fra gli operatori, da una scarsa competenza o esperienza dell’operatore sanitario, da una scarsa organizzazione interna.

Tali fattori possono causare una serie di gravi conseguenze tipo l’omissione di un intervento necessario, la violazione di un protocollo diagnostico e terapeutico, errore per inesperienza in una procedura diagnostica, errore per difetto/mancata conoscenza di nuovo trattamento di sicura efficacia, insufficiente competenza clinico-chirurgica che creano un danno alla salute del paziente.

3. Le statistiche in Italia

Secondo gli ultimi dati disponibili, diffusi dall’O.M.S. con il report 2018 sulla qualità dei servizi sanitari, il 10% dei pazienti va incontro ad un evento avverso durante il trattamento sanitario. Dieci pazienti su cento, dunque, riportano una lesione, più o meno grave, quale conseguenza non voluta di pratiche assistenziali. Di questi dieci pazienti, sette contraggono una infezione ospedaliera, che nell’1% dei casi li condurrà direttamente al decesso. Quindi nel nostro Paese, sui circa 9/10 milioni di ricoveri ospedalieri, sono quasi un milione i pazienti che restano vittima di  errori sanitari ogni anno.

Si tratta di stime, in quanto in Italia non ci sono statistiche veramente attendibili sugli errori medico-sanitari. Attualmente, le stime disponibili sugli errori in sanità danno conto soltanto dei casi in cui c’è stata una denuncia o una richiesta risarcitoria da parte del paziente o dei suoi congiunti. Secondo fonti autorevoli, si contano all’incirca 34 mila denunce per malasanità in Italia ogni anno, su ben 320 mila casi di malasanità. Tutte le altre vicende restano nell’ombra, perché gli operatori sanitari tendono a non segnalare spontaneamente gli eventi avversi soprattutto per timore delle ripercussioni.

Il principale motivo per cui è molto difficile avere dati esatti sugli errori medici, quindi, è che gli errori riportati dalle statistiche sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli effettivamente verificatisi.

4. I costi della malasanità per lo Stato italiano

Quando qualcuno subisce un danno da errore sanitario all’interno di una struttura ospedaliera, lo Stato deve risarcire la vittima poiché l’integrità fisica è garantita dalla Costituzione; data la sempre più frequente assenza di polizze assicurative questi risarcimenti ovviamente andranno a pesare sui costi che dovrà sostenere lo Stato.

Recenti statistiche dimostrano come in media ogni risarcimento costi 96.831 € allo Stato, negli ultimi anni si è, inoltre, visto un aumento del 4% rispetto all’anno precedente. É facilmente intuibile che a fronte di un consistente costo come risarcimento dei danni causati da errori sanitari, vengono distratte risorse per il miglioramento dell’efficienza del sistema sanitario nazionale.

Inoltre la distribuzione geografica dei casi di malasanità riflette la situazione difficile della sanità italiane in alcune zone: infatti il 32,2% delle denunce proviene dal Nord, il 23,2% dal Centro e il 44,5% da Sud e Isole.

In Italia, infatti, ci sono 3,2 posti letto ogni 1000 abitanti, a fronte di 5 posti letto come media UE, il numero di infermieri è inferiore alla media europea (5,8 ogni 1000 abitanti, mentre la media è 8,5), quello dei medici è leggermente superiore (4 ogni 1000 abitanti), ma purtroppo è un dato destinato a peggiorare perché abbiamo l’età media più alta dei medici in UE: più del 50% è over 55 e andrà in pensione nei prossimi anni.

Questi dati delineano una situazione difficile per la sanità in Italia, per questo è urgente intervenire soprattutto nelle aree più fragili e garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini.

 

Autore: Dott.ssa Martina Rapone

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