[vc_row][vc_column][vc_column_text]Anche oggi, come in ogni mese, torniamo a parlare di medicina legale e sport. Oggi ci soffermiamo sulla lesione dei menischi, lesione abbastanza nota e frequente nel mondo dello sport.

 

Problema:

Le lesioni traumatiche dei menischi sono molto frequenti, soprattutto negli sport che richiedono particolari movimenti quali, ad esempio, rapidi cambi di direzione. Risultano infatti di particolare rilievo nel calcio, basket e rugby; anche nello sci e nella pallavolo si mettono in atto movimenti tali da esporre l’atleta a rischio di lesioni meniscali.

Gli esempi sono molteplici e non mancano casi celebri: basti pensare al calciatore Roberto Baggio, sottoposto al primo intervento per lesione meniscale nel 1985 (a 18 anni), seguito da ulteriore intervento l’anno successivo. Lo stesso Baggio riportò anche nel 2002 ulteriore lesione meniscale, riuscendo peraltro a rientrare in campo a soli 77 giorni dall’intervento.

 

Cenni anatomo-funzionali:

I menischi sono strutture fibrocartilaginee a forma di semiluna poste fra il femore e la tibia, con funzione di “ammortizzare” le sollecitazioni a cui il ginocchio è sottoposto, nonché a ridurre l’attrito, che altrimenti si produrrebbe fra le ossa durante il movimento.

 

Come si rompe?

Le lesioni dei menischi possono avvenire per cause traumatiche o degenerative. Nel primo caso si producono per movimenti innaturali del ginocchio, come una flessione o una improvvisa rotazione del ginocchio.

Le seguente immagini dimostrano il ruolo delle forze di rotazione sul ginocchio nel produrre il danno:

 

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Le lesioni degenerative avvengono invece, dopo movimenti abituali, che rappresentano “la goccia che fa traboccare il vaso”; in tali occasioni la forza lesiva del trauma è modesta, ma andando ad incidere su strutture anatomiche ormai degenerate, risulta comunque in grado di produrre il danno.

 

Conseguenze del problema:

La prima cosa a cui si pensa sono i tempi di recupero,: l’obiettivo dell’atleta infortunato è infatti rientrare in campo il prima possibile, con la dovuta sicurezza.

Per il medico legale è di fondamentale importanza valutare:

  1. Se la lesione sia traumatica o degenerativa;
  2. Il grado dei postumi permanenti.

 

Soluzione:

Il medico legale deve non solo valutare, grazie agli esami diagnostici ed alla visita sul paziente, gli esiti permanenti, ma anche comprendere se la lesione sia traumatica o no e se un’eventuale pre-esistente condizione degenerativa possa aver svolto un ruolo di concausa della lesione. Le polizze private infortuni riconoscono infatti postumi solo per lesioni causate in modo diretto ed esclusivo da un trauma, non ammettendo quindi quelle su base degenerativa.

 

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