Il danno biologico rappresenta una componente essenziale nel campo del diritto dei danni personali. Questo articolo esplorerà cosa si intende per danno biologico, come viene calcolato, e come avviene il risarcimento danno biologico, fornendo una guida dettagliata per navigare in quest’area complessa del diritto.

Nell’introduzione a questo tema, è essenziale chiarire due aspetti fondamentali: chi certifica il danno biologico e chi stabilisce i punti di invalidità. La certificazione del danno biologico è compito del medico legale, un professionista specializzato che opera all’intersezione tra medicina e legge. È il medico legale che, attraverso un’accurata valutazione medica e l’analisi della documentazione clinica, determina la presenza e l’entità del danno subito dall’individuo.

Per quanto riguarda la quantificazione del danno, ovvero la definizione dei punti di invalidità, essa viene effettuata sempre dal medico legale attraverso l’utilizzo di tabelle di invalidità specifiche. Queste tabelle sono strumenti standardizzati che offrono valori percentuali associati a vari tipi e gradi di menomazione. La determinazione dei punti di invalidità è cruciale perché fornisce una base oggettiva per il calcolo del risarcimento dovuto alla vittima del danno biologico. In sintesi, il medico legale svolge un ruolo chiave sia nella certificazione del danno sia nella quantificazione dell’invalidità, assicurando che il processo sia gestito con equità e precisione.

E’ bene sottolineare, prima di procedere con la restante parte, che l’integrità della persona è un bene primario, il quale deve essere tutelato giuridicamente, non soltanto nei casi in cui le menomazioni influenzino in modo totale o parziale, permanente o temporaneo, la capacità dell’individuo di svolgere le proprie attività lavorative ordinarie, ma anche in tutte le situazioni in cui tali menomazioni causano una riduzione del valore biologico della persona.

 

Definizione di danno biologico

Il danno biologico è la compromissione dell’integrità psico-fisica di una persona che subisce un infortunio o un torto. Questo danno si manifesta con la perdita o la riduzione delle capacità individuali di svolgere le normali attività quotidiane, sia che queste siano di natura personale, sociale, o lavorativa.

In particolare, questa è la definizione di danno biologico cassazione: “Il danno biologico consiste nelle ripercussioni negative, di carattere non patrimoniale e diverse dalla mera sofferenza psichica, della lesione psicofisica. In particolare, la liquidazione del danno biologico può essere effettuata dal giudice, con ricorso al metodo equitativo, anche attraverso l’applicazione di criteri predeterminati e standardizzati, quali le cosiddette “tabelle” (elaborate da alcuni uffici giudiziari), ancorché non rientrino nelle nozioni di fatto di comune esperienza, né risultano recepite in norme di diritto, come tali appartenenti alla scienza ufficiale del giudice.” (Sentenza 12/05/2006, n. 11039).

Quando parliamo di danno biologico, parliamo di lesioni micropermanenti o lesioni macropermanenti.

Le lesioni micropermanenti sono le lesioni alla persona che comportano un’invalidità permanente fino a 9 punti percentuali di danno biologico.

Invece, le lesioni macropermanenti sono lesioni alla persona superiori ai 9 punti percentuale di invalidità permanente.

 

Il danno biologico è risarcibile

Legalmente, il danno biologico è risarcibile perché rappresenta una lesione a diritti personalissimi, quali l’integrità fisica e la salute, riconosciuti e tutelati dall’ordinamento giuridico. Il risarcimento per danno biologico mira a compensare la vittima per la perdita di qualità della vita subita a seguito dell’evento dannoso.

 

Calcolo danno biologico

In caso di lesioni micropermanenti, la liquidazione del danno biologico avviene mediante una tabella unica in tutta Italia, la quale viene aggiornata periodicamente. L’importo può essere aumentato dal giudice del 20% a seconda delle condizioni dell’assistito.

In caso invece, di lesioni macropermanenti la liquidazione danno biologico è più complessa. In questo caso, il risarcimento per danno biologico avviene prendendo come parametro i punti di invalidità e riferendosi per i valori, alle tabelle di Milano (qui puoi trovare le “Tabelle di Milano” e procedere al calcolo danno biologico). Secondo la Cassazione, queste sono le più idonee.

In ogni caso, il danno biologico viene liquidato secondo due voci:

  1. l’invalidità temporanea che consiste nel numero di giorni necessari per la guarigione e per il ritorno alla quotidianità;
  2. l’invalidità permanente che consiste invece, nell’attribuzione di punti percentuale di invalidità che possono andare da 1 a 100.

La liquidazione poi avviene andando a equiparare requisiti come età e punti di invalidità.

 

L’importanza della prova nel danno biologico

Abbiamo visto cos’è il danno biologico e come si calcola il risarcimento danno biologico, ma facciamo un passo indietro.

Nel contesto del risarcimento per danno biologico, la prova assume un ruolo cruciale. Affinché un reclamo di danno biologico sia accolto e debitamente risarcito, è essenziale che il danneggiato fornisca una documentazione medica precisa e dettagliata. Questo è dove la medicina legale gioca un ruolo indispensabile, offrendo una base oggettiva e scientifica per la valutazione del danno.

 

La pre-perizia medico-legale

Un passaggio fondamentale nel processo di consulenza medico legale è la pre-perizia. Questa valutazione preliminare è crucialmente importante, soprattutto quando il danno biologico è il risultato di un evento avverso in ambiente ospedaliero, come un intervento chirurgico o un trattamento medico inappropriato, quindi conseguente a un presunto caso di malasanità. La pre-perizia serve per verificare l’effettiva presenza di un danno biologico conseguente all’evento e per stabilire le basi per una perizia medico legale più approfondita.

Durante la pre-perizia, un medico legale esamina il paziente, raccoglie la storia medica e valuta tutte le evidenze cliniche disponibili. Questo include la revisione di cartelle cliniche, risultati di esami diagnostici, e qualsiasi altro documento che possa illuminare la natura e l’estensione del danno subito. L’obiettivo è di determinare preliminarmente se l’evento avverso ha causato una menomazione che può essere classificata come danno biologico.

Poi, uno degli aspetti più sfidanti nella gestione dei casi di danno biologico è la dimostrazione del nesso causale tra l’evento avverso e il danno effettivamente subito. Non è sufficiente mostrare che il danno esiste; bisogna dimostrare che è direttamente connesso all’evento medico in questione. La pre-perizia medico-legale fornisce le prime indicazioni vitali per questo collegamento, identificando le possibili connessioni tra l’intervento o il trattamento ricevuto e le lesioni o le menomazioni riscontrate.

Quindi, è inutile sottolineare quanto sia importante avere una documentazione medico precisa e completa. Documenti medici dettagliati e accuratamente mantenuti sono essenziali non solo per la pre-perizia, ma per l’intero processo medico-legale. Questi documenti formano la base su cui il medico legale costruisce il suo caso, e senza di essi, diventa significativamente più difficile stabilire sia la presenza del danno che il nesso causale.

Una pre-perizia inefficace o incompleta può compromettere seriamente le possibilità di un risarcimento adeguato. Se il danno biologico non viene correttamente identificato o se il nesso causale non è chiaramente stabilito, le rivendicazioni di risarcimento possono essere indebolite o completamente negate, lasciando il paziente a fronteggiare le conseguenze senza il supporto finanziario necessario per il recupero.

In conclusione, la pre-perizia è un passaggio essenziale nel processo di risarcimento per danno biologico, specialmente in contesti medico-ospedalieri. Investire nell’accuratezza di questa fase iniziale è fondamentale per assicurare che i diritti delle vittime siano pienamente riconosciuti e tutelati.

 

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