[vc_row][vc_column][vc_column_text]L’Osservatorio di AmTrust Assicurazioni, leader nel settore della Medical Malpractice, ha condotto uno studio che traccia un’analisi delle denunce relative ai decessi avvenuti in ospedale negli ultimi 11 anni, in Italia.

1. Lo Studio

L’anno 2013 aveva registrato il picco di 1.617 denunce ed era stato catalogato come l’anno più critico di gestione per gli ospedali mentre ad oggi abbiamo un calo di circa il 40% con 1.000 casi su tutto il territorio italiano.

Lo studio precisa che ad aumentare in realtà, è l’incidenza dei decessi sui reclami generali, basti confrontare il 2011 e il 2020, entrambi con 1.000 decessi ospedalieri denunciati, ma nel primo costituivano il 13% degli eventi avversi generali mentre nel secondo anno raggiungono il 25%.

Inoltre l’innesco del successivo procedimento penale avviene solo per il 27% delle denunce e le cause vanno sempre più risolvendosi sul piano della responsabilità civile, con oltre la metà che si conclude entro 3 anni dalla data di denuncia.

In base alla connessione tra la data dell’evento avverso e quella della denuncia, il lasso di tempo che intercorre è mediamente di due anni e mezzo, con il 30% di denunce esposte nei primi 6 mesi. Al contrario, nei casi più controversi, i fascicoli giudiziari vengono aperti addirittura 6 anni dopo il decesso.

Lo studio continua spostandosi da un’analisi numerica ad una declinazione per tipologia, posizione geografica e dimensione delle strutture esaminate.

In base alla tipologia abbiamo al primo posto i policlinici universitari con una media di 28 decessi denunciati all’anno per singolo ospedale (dovuto ad un maggiore casistica e quindi ad un tasso di rischio superiore rispetto alla media); poi le strutture di primo livello con una media di 13 decessi denunciati all’anno per singolo ospedale e infine gli ospedali di secondo livello, con una media di 8 decessi denunciati all’anno per singolo ospedale. 

Secondo una prospettiva territoriale il Nord Italia con circa 23 decessi denunciati all’anno per singolo ospedale risulta essere il meno virtuoso. 

Soffermandosi poi sulle aree mediche coinvolte, quelle chirurgiche e di emergenza vedono il proprio personale coinvolto nel 65% delle denunce. 

Altra differenza rinvenuta è data dal liquidato medio in fase di risarcimento del danno. Tale gap è stato rilevato soprattutto nella gastroenterologia ed endoscopia digestiva, dove il liquidato medio è di 934 mila euro nelle strutture private e di 278 mila euro nelle pubbliche. Al contrario, si registrano valori superiori nelle strutture pubbliche per quanto riguarda cardiochirurgia, urologia e anestesia.

In conclusione, nonostante i due anni stravolti dall’emergenza Covid, le denunce per decessi ospedalieri in Italia continuano a diminuire facendo registrare sempre meno casi di malasanità su tutto il territorio nazionale.

 

Autore: Dott.ssa Martina Rapone

 

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