Come si calcolano gli effetti del ritardato trattamento di un tumore?
Nei casi di presunta malasanità oncologica le problematiche da affrontare sono:
- Il percorso diagnostico è stato corretto?
- Le terapie effettuate sono state idonee?
La principale fonte di contenzioso è il percorso diagnostico: giungono all’attenzione del medico legale in gran parte presunti casi di tardiva diagnosi.
Il problema principale è invece dimostrare il “peso” che l’eventuale ritardo ha comportato sul paziente. Come si “misura”?
Conseguenze del problema:
Una relazione medico-legale di parte che non dimostri con la dovuta precisione gli effetti (in termini di peggioramento della prognosi) di una eventuale diagnosi tardiva di tumore può indurre il legale a proporre una richiesta danni destinata ad una sconfitta.
Una diagnosi di tumore effettuata con ritardo, ma, per la natura della neoplasia, ininfluente in termini prognostici, non è infatti meritevole di risarcimento.
Soluzione:
- Affidarsi alla più autorevole ed aggiornata letteratura specializzata in materia
- Esistono infatti degli studi da cui è possibile dedurre, con il dovuto rigore scientifico, l’eventuale ruolo che un ritardo nella diagnosi può comportare sulla prognosi del paziente
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