[vc_row][vc_column][vc_column_text]Torna la nostra rubrica: “Medicina legale e sport”. Quale momento migliore dopo essere diventati campioni d’Europa.

Durante la partita Italia-Belgio, uno dei nostri Azzurri, Spinazzola, ha subito un infortunio, lesionandosi il tendine di Achille.

Dal punto di vista medico legale, cosa vuol dire questo?

 

Cenni anatomo-funzionali:

Il tendine di Achille si origina nel punto di “fusione” fra il muscolo soleo ed il gastrocnemio (i componenti del tricipite della sera) e va ad inserirsi sul calcano. Si tratta del tendine più forte del nostro corpo: è in grado di resistere ad uno stress di carico pari a quasi 4 volte il peso corporeo mentre si cammina e pari a oltre 7 volte mentre si corre.

La sua funzione è quella di “spingere” il piede dando energia elastica nella deambulazione, nella corsa e nel salto. Ha anche un ruolo importantissimo nell’atteggiamento posturale, grazie ai segnali inviati al sistema nervoso centrale.

 

Malattie:

Il tendine di Achille può essere interessato da tendinite (un’infiammazione che gli fa perdere la sua normale elasticità) o rottura.

La rottura del tendine, parziale o totale che sia, è frequente negli sport che comportano movimenti di improvvisa estensione (come, ad esempio, dei rapidi scatti).

Le rotture possono essere provocate da trauma diretto (una ferita da taglio ad esempio), indiretto o, in caso di tendine usurato, essere spontanee.

 

Come si rompe negli atleti?:

Si parla frequentemente di rottura traumatica indiretta ed interessa sia atleti di sport “aerei” che di sport “a terra”.

Sport aerei:

Sono quelli ove sono richiesti salti importanti effettuati su superfici di atterraggio particolari. Nel caso della ginnastica artistica, ad esempio, la tecnica da attuare nel salto prevede il mantenimento della flessione plantare (piede tirato verso il basso) durante il tempo di volo. Al momento dell’atterraggio si espone quindi il piede ad una violenta flessione dorsale (in altre parole il piede torna in posizione orizzontale) che può esporre il tendine a lesioni.

Sport a terra:

Nel calcio, nel tennis e nell’atletica leggera sono richiesti rapidi scatti; è questo il momento di maggior stress per il tendine, che viene quindi portato a sopportare carichi vicini alla sua massima “sopportazione” (come detto prima, intorno a 7 volte il peso corporeo). Questo crea ripetuti microtraumi che espongono il tendine ad una degenerazione che progressivamente indebolisce il tendine stesso fino alla rottura.

 

Terapia:

Il tendine è scarsamente vascolarizzato e dunque non si ripara spontaneamente. Per quanto esistano anche opzioni conservative, la terapia di scelta per la riparazione da una rottura è quella chirurgica, da effettuarsi prima possibile.

Dopo l’intervento è previsto un periodo di immobilizzazione, seguito da un lungo periodi di fisioterapia con graduale sovraccarico fino al ripristino del carico totale.

 

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