[vc_row][vc_column][vc_column_text]Quando un lavoratore dipendente, sia esso operante nel settore privato che pubblico, si ammala e quindi non può recarsi al lavoro ha diritto all’indennità di malattia che gli riconosce la legge. Lo fa attraverso l’articolo 2110 del codice civile che stabilisce che, in caso di infortunio, di malattia, di gravidanza o di puerperio, se la legge o le norme corporative non stabiliscono forme equivalenti di previdenza o di assistenza, è dovuta al prestatore di lavoro la retribuzione o un’indennità.

Ma cosa deve fare un lavoratore in caso di malattia? Quando un lavoratore dipendente si ammala e non può andare a lavorare deve contattare il medico di famiglia che, a sua volta, compila e trasmette, in genere telematicamente, l’attestato (che indica solo la prognosi) o il certificato di malattia (che indica prognosi e diagnosi) all’INPS.

L’INPS a questo punto controllerà la veridicità di quanto dichiarato dal lavoratore attraverso le visite fiscali o di controllo. Dal 1° settembre 2017 è entrato in vigore il Polo Unico per le visite fiscali, che attribuisce all’INPS la competenza esclusiva a gestire le visite mediche ispettive, anche per gran parte del settore pubblico.

Da quella data, come già avveniva da prima per i lavoratori privati, l’Istituto effettua visite mediche sia su richiesta delle pubbliche amministrazioni, in quanto datori di lavoro, sia d’ufficio. Il Polo Unico agisce anche per le Forze Armate, le Forze di Polizia e i Vigili del Fuoco.

Quali sono le fasce di reperibilità per le visite fiscali? Le fasce sono diverse a seconda che si stia parlando del settore privato piuttosto che di quello pubblico. I lavoratori privati devono essere reperibili nelle fasce 10-12 e 17-19. Quelli pubblici, invece, nelle fasce 9-13 e 15-18.

Nel caso in cui i lavoratori vengano trovati assenti alle visite fiscali, sono invitati ad andare presso i più vicini ambulatori dell’INPS sul loro territorio con una giustificazione valida per l’assenza alla visita di controllo, senza la quale potrebbero verosimilmente incorrere in azioni disciplinari da parte del datore di lavoro.

I datori di lavoro, da parte loro, possono visionare gli esiti delle valutazioni medico legali eseguite dai professionisti dell’INPS sulla documentazione presentata dai lavoratori.

 

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